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Prendere uno smanettone del software degli anni 80, aggiungere un graphic designer di nuova generazione e allungare il tutto con uno studioso di strategie di marketing. Agitare energicamente e si ottiene il blog Idea R.

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Branding

Cos'è il branding?
In poche parole marchi, loghi e identità grafiche che definiscono la brand governance e raccontano la storia del brand.

Pubblicato il 10/29/2012
Categorie: Branding
Caso di studio: branding Serendipity, analisi della concorrenza (fase 1)

Serendipity è il nuovo progetto pedagogico della Casa Circondariale di San Vittore, un brand ombrello che racchiude sotto un'unica direzione tutte le attività formative e rieducative dei detenuti.
Il progetto di branding è particolarmente interessante poiché pieno di trappole: l'argomento carcere è scomodo, la società tende a erigere muri, dimenticare e separare il dentro dal fuori.

La promozione di nuovi percorsi di inclusione sociale è certamente l’obiettivo primario, ma non l’unico: altrettanto importante è documentare ciò che accade quando la cultura entra nel carcere, cancellando i cliché che vedono il carcere come discarica sociale. Mostrarsi “all’esterno” è il primo passo verso la sensibilizzazione, rendere partecipi tutti dei sorprendenti progressi rieducativi è un incentivo alla solidarietà pubblica e privata. 
Per raggiungere questi obiettivi Serendipity non ha bisogno solamente di aiuti economici, ma anche di oggetti, alle volte i più elementari e scontati.

Vi propongo in questo caso di studio il progetto che abbiamo intrapreso per 1 anno sotto il patrocinio dell'Istituto Europeo del Design: seguiremo assieme tutto il percorso dall'analisi della concorrenza, all'analisi semiotica, al brief fino ad arrivare alla fine alla stesura di un brand manual, un progetto web e una campagna pubblicitaria.

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Pubblicato il 6/1/2012
Categorie: Branding
Caso di studio: branding, naming e infografica DMC

Una struttura come DMC, la cui missione è fornire servizi di design strategico alle imprese, viene richiesta di servizi non previsti ovvero la ricerca di figure professionali specifiche per compiti attinenti alle discipline del design. Tale richiesta non è tuttavia così distante dalla missione di DMC, che può decidere di attivarla cercando di ottimizzare la rete di contatti a disposizione di suoi fondatori causa lunga esperienza professionale.

DMC vuole offrire un pacchetto che risponda a queste richieste, comunicando sia la garanzia di un data base efficace, sia la funzione di tutoraggio interno delle giovani professionalità, al fine di evitare che la loro inesperienza sommata a quella dei loro interlocutori dia risultati negativi.

DMC richiede:

  • Trovare un nome efficace per il nuovo prodotto.
  • Disegnare un marchio sulla falsariga di quelli già esistenti per gli altri prodotti.
  • Creare una formula per il progetto di affiancamento e tutoraggio.
  • Creare un'infografica che spieghi i passi operativi del prodotto.

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Pubblicato il 2/23/2012
Categorie: Branding
IBM, Apple e Microsoft: un'analisi semiotica

Lo scopo di un marchio è quello di raccontare con stile una storia, creando dei codici riconoscibili: lo stile identifica il marchio, mentre il codice serve a stabilire la comunicazione. L'obiettivo è non sbagliare vestito (il codice) per una specifica festa (lo stile). Il massimo che può ottenere un marchio è quando il designer riesce a costruire la festa attorno al vestito.

Vediamo come tre big dell'informatica si sono fatti guerra a colpi di codici di comunicazione e semiotica.

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