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Il trucco SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) chiamato “l’intermediario”
risolve un problema molto comune nei siti internet aziendali e lo fa con ottimi
risultati.
Io stesso l’ho applicato molte volte e ho ottenuto sempre risultati eccezionali in tempi brevi.
Il trucco che andrò a spiegarti a breve, quest’anno
ha salvato il posizionamento di un nostro cliente.
In poche parole, un concorrente
molto agguerrito lo aveva scavalcato creando una PBN (Private Blog
Network). Le PBN sono tecniche black hat, ovvero vietate e penalizzate
da Google (quando se ne accorge), ma di questo magari te ne parlo un’altra
volta.
A quel punto avevo due soluzioni: o creavo una PBN anche io (con i costi che questo
comporta) o provavo con il metodo argomento di questo articolo, che tra l’altro è
una tecnica white hat, ovvero assolutamente lecita.
Partiamo col capire quali sono i problemi che risolve “l’intermediario”.
Il problema delle pagine vetrina
Le pagine dei siti web aziendali (ma anche di altre tipologie di sito) si dividono
sostanzialmente in 3 categorie.
- La pagina principale, la cosiddetta home page del sito.
- Le pagine vetrina (o commerciali): le pagine interne che descrivono i prodotti/servizi
dell’azienda, sono quelle in cui speriamo con tutto il cuore che vadano
i nostri visitatori.
- Le pagine informative: sono quelle che propongono contenuti
interessanti e non autoreferenziali, tipicamente gli articoli del blog.
Come è ben noto, più una pagina è referenziata da
altri siti web, più questa viene posizionata in alto dai motori di ricerca.
Il problema è che quando qualcuno vuole citare la tua azienda lo fa mettendo
un link alla home page. Nessuno si sognerebbe mai di mettere un link ad una tua
pagina commerciale.
Il risultato è che se sei stato bravo ti troverai la pagina principale posizionata
bene nella SERP (Search Engine Result Page), ma la stessa cosa non si potrà
dire per tutte le altre pagine del sito.
Questo è un problema soprattutto se la tua azienda offre molti prodotti
e che quindi non possono essere tutti elencati e sviscerati nei minimi dettagli
nella sola home page del sito.
Ad esempio se la tua azienda produce abbigliamento, magari la tua home page si posiziona
anche bene per la parola “abbigliamento”, però la tua pagina vetrina che parla specificatamente di cravatte è relegata alle ultime posizioni nei motori di ricerca, proprio perché
nessuno la cita nei propri siti.
Per questo è molto importante avere un blog aziendale,
grazie ad esso infatti sarai in grado di scrivere articoli che utilizzino le parole
chiave delle tue pagine commerciali. Se scriverai articoli interessanti e non spudoratamente
pubblicitari, allora altri siti web inizieranno a citare le tue pagine informative.
Rimane comunque il problema che a questo punto nei motori di ricerca ci sarà
la tua home page e gli articoli del blog, ma continueranno a mancare le pagine commerciali.
Ti farò vedere ora due modi per indicizzare anche le pagine commerciali,
uno manuale e uno totalmente automatico.
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Il metodo dell’intermediario
Il metodo consiste nel creare una pagina informativa, messa a metà tra
chi la citerà e la pagina commerciale che vogliamo indicizzare. Facendo in
questa maniera, parte del cosiddetto link juice acquisito dalla pagina
intermedia verrà ereditato anche dalla pagina vetrina per proprietà
transitiva.
Riprendiamo l’esempio del sito che vende articoli di abbigliamento per
spiegare il metodo in pratica.
- Supponiamo di voler posizionare sul motore di ricerca la pagina dove vengono
elencate le cravatte che vendiamo. Come già spiegato nessuno mette purtroppo
link alla nostra pagina dedicata alle cravatte.
- Creiamo una serie di articoli nel nostro blog che insegnano a fare vari
tipi di nodo alla cravatta. Ogni articolo potrebbe dare dei cenni storici, elencare
le star del cinema che hanno reso famoso quel particolare nodo, avere belle
foto di modelli e magari video esplicativi che insegnano a fare il nodo.
- All’interno di ognuno degli articoli, alla prima occorrenza della
parola “cravatta” metteremo un link alla nostra pagina commerciale
dedicata alle cravatte.
- Se la nostra serie di articoli avrà successo, probabilmente otterremo
molti collegamenti dall’esterno e questo contribuirà alla loro
popolarità sui motori di ricerca.
Tecnicamente quello che abbiamo creato, è una serie di internal link
alla pagina commerciale che partono dagli articoli del blog.
Quando Google scansiona un sito e vede molti internal link che partono
da pagine ben posizionate e finiscono tutti in una data pagina (la pagina delle
cravatte in vendita), capisce che la pagina finale è importante e
significativa per la parola chiave in questione.
Si tratta quindi di fare un po’ di lavoro editoriale.
È possibile creare questi collegamenti interni in maniera automatica?
Questa è una domanda lecita, soprattutto se hai un blog con molti articoli
già scritti.
La risposta è sì, soprattutto se stai utilizzando l’Infrared
CMS.
Come automatizzare i collegamenti interni
Sinceramente non so se altri CMS o eventuali plugin abbiano funzionalità
simili, qui ti faccio vedere quello che abbiamo realizzato noi.
Tra gli strumenti di amministrazione dell’Infrared
CMS c’è il Glossario.
Utilizzando le espressioni regolari potrai definire le tue parole chiave (in tutte
le possibili varianti) e legarle alle pagine commerciali di interesse. Al momento
di visualizzare un qualsiasi articolo del blog, Il sistema cercherà automaticamente
le parole chiave all’interno dell’articolo e collegherà la loro
prima occorrenza alla pagina scelta. Ho scelto di collegare solamente la prima occorrenza
di ogni voce del glossario per evitare gli effetti negativi del keyword stuffing,
quel fenomeno per cui se Google vede troppe parole chiave, giudica la pagina come
spam.
Va oltre lo scopo di questo articolo spiegarti le espressioni regolari, ma in Internet
troverai molti articoli che lo faranno al posto mio.
Per farti un esempio pratico, lo vedi anche nell’immagine qui sopra, nel
glossario ho creato l’espressione \bSEO\b
e l’ho legata alla pagina di questo sito che pubblicizza i servizi di ottimizzazione per i motori di ricerca.
I simboli \b che vedi davanti e dietro l’acronimo SEO servono a dire al sistema
che deve cercare le occorrenze della parola intera SEO.
Il risultato lo vedi anche in questo articolo.
Se torni all’inizio vedrai che la prima frase (Il trucco SEO…) ha la
parola SEO collegata alla omonima pagina commerciale. Il collegamento è stato
fatto automaticamente, ne riconoscerai anche altri in giro per il blog, perché
ho scelto di visualizzarli con una sottolineatura tratteggiata.
Tutto qui, si fa per dire.
Ti consiglio di implementare al più presto la strategia SEO dell’intermediario,
ti permetterà di sfruttare al meglio il tuo blog aziendale e ti ritroverai
indicizzate in poco tempo pagine che non pensavi di vedere mai nelle prime posizioni
dei motori di ricerca.
Ah, se lo fai, fammi sapere che risultati hai ottenuto.
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