Serendipity è il nuovo progetto pedagogico della
Casa Circondariale di San Vittore, un brand ombrello
che racchiude sotto un'unica direzione tutte le attività formative e rieducative
dei detenuti.
Dopo l'analisi
della concorrenza eseguiamo un'analisi semiotica dei segni, soprattutto
perché come già affermato l'argomento trattato è pieno di trappole, basta un
minimo errore ed ecco che perdiamo i nostro pubblico di riferimento. Quali sono
i segni e i codici che generano il processo di significazione del brand
e come possiamo usarli a nostro vantaggio in una sorta di microchirurgia del
significato?
Fase 2.1: le parole
Iniziamo a creare un quadrato semiotico in cui collocheremo
i nostri concorrenti, analizzando le parole in gioco ed il loro uso.
Mettiamo in ordinata il concetto di rappresentazione, ovvero
come il detenuto si mostra all'esterno, passando gradualmente dalla rabbia
alla serenità.
Mettiamo in ascissa il concetto di azione, ovvero cosa il
detenuto fa e come agisce, passando dal sentirsi dentro al
desiderare il fuori.
Vediamo ora come la condizione del detenuto (quadrato
arancione) cambi a seconda di dove ci posizioniamo all'interno dello spazio.
- In alto a sinistra la combinazione di serenità e la constatazione dello
stato di reclusione generano l'accettazione della propria
condizione.
- In alto a destra la combinazione di serenità e desiderio di uscire
generano la voglia di redenzione.
- In basso a sinistra la combinazione di rabbia e la constatazione
dello stato di reclusione generano lo stato di costrizione e
reclusione.
- In basso a destra la combinazione di rabbia e desiderio di uscire
generano l'espiazione della colpa.
Come cerca di riconquistare il detenuto la propria liberà
perduta (quadrato azzurro)?
- In alto a sinistra la combinazione di serenità e la constatazione dello
stato di reclusione portano ad una serena introspezione che a sua volta
sviluppa la creatività.
- In alto a destra la combinazione di serenità e desiderio di uscire
generano una voglia di comunicare, di far conoscere agli
altri la propria esistenza.
- In basso a sinistra la combinazione di rabbia e la constatazione
dello stato di reclusione generano frustrazione.
- In basso a destra la combinazione di rabbia e desiderio di uscire
portano all'autocritica.
Fase 2.2: la concorrenza
Collochiamo ora i nostri concorrenti nel quadrato semiotico.
Fase 2.3: i codici
Avendo capito le parole in gioco e avendo collocato i concorrenti in
relazione ad esse, ora dobbiamo scoprire quali sono i codici semiotici
che vengono utilizzati per comunicare. Questo è importante per riuscire a
comunicare efficacemente e soprattutto senza fraintendimenti.
Ci sono dei codici ricorrenti? Colori, grafica e tono della comunicazione
rispecchiano la collocazione nel quadrato semiotico?
La risposta è sì.
- In alto a sinistra si tende ad usare colori vivaci e un
topo aggregativo per affermare il proprio essere
una comunità all'interno di uno spazio definito.
- In alto a destra si tende ad usare colori vivaci e un
topo solare per affermare il proprio fare
nella natura all'interno di uno spazio ordinato.
- In basso a sinistra si tende ad usare colori cupi e un
topo introverso per affermare il proprio essere
in uno contesto freddo e urbano all'interno di uno
spazio limitato.
- In basso a destra si tende ad usare colori cupi e un
topo aggressivo per affermare il proprio agire
che trova sfogo solo nella fantasia all'interno di uno
spazio confuso.
Fase 2.4: i racconti
Sappiamo che la comunicazione è tanto più efficace quanto più racconta
qualcosa, quanto più il messaggio non è statico, ma narra una storia.
Ma cos'è un racconto dal punto di vista del nostro quadrato semiotico?
Un racconto non è altro che un movimento all'interno del quadrato ovvero un
cambiamento di stato.
La freccia azzurra identificando il passaggio dallo stato di reclusione a
quello di redenzione, rappresenta il carcerato frustrato dalla sua condizione di
reclusione, che desidera redimersi e che vuole comunicare la sua decisione al
mondo esterno.
La freccia rossa identificando il passaggio dallo stato di reclusione a quello
di accettazione, rappresenta il carcerato che non può muoversi liberamente
limitato dalle mura e che accettando la sua condizione di reclusione, libera la
mente dando spazio alla creatività.
La freccia verde identificando il passaggio dallo stato di accettazione a quello
di redenzione, rappresenta il carcerato che accetta la propria pena, ma non
vuole che la sua creatività sia limitata dallo spazio e, per far sapere
all’esterno il suo desiderio di redenzione, comunica il proprio essere.
Conclusioni
Riteniamo che mai come in questo caso sia importantissimo raccontare
qualcosa. Limitarsi ad affermare un valore come fa molta comunicazione sociale,
sarebbe un'arma a doppio taglio. Affermazioni come ad esempio "caro cittadino i
detenuti sono persone come te" rischierebbero di ritorcersi facilmente contro
venendo interpretate come offensive. Affermare "le attività culturali
all'interno del carcere sono riabilitative", potrebbe essere frainteso dando al
cittadino l'idea che in carcere ci sono dei privilegi, che invece di espiare ci
si diverte a fare teatro.
Per questo per la nostra operazione di branding abbiamo
scelto la freccia azzurra.
Intendiamo dunque affermare la forza educatrice della cultura, ma solo se questa
parte dall'espiazione della propria colpa: in poche parole non ci può
essere redenzione senza reclusione.
Solo adesso che sappiamo ci ascolteranno, possiamo passare al brief.
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